Cosa sono i Pixel di Facebook e tutto quello che devi sapere (2023)

In questo articolo, ti spiegheremo cosa sono i Pixel di Facebook (o, come sarebbe più corretto dire, i Pixel di Meta), da come crearli e installarli a come usarli per migliorare il rendimento delle tue campagne pubblicitarie di Facebook Ads.

Cosa sono i Pixel di Facebook?

Il Pixel di Facebook è un codice scritto in un particolare linguaggio tecnico che serve a tracciare tutto ciò che fanno le persone che arrivano da Facebook sul tuo sito internet. Questo codice viene utilizzato per raccogliere dati sui visitatori del tuo sito, come le pagine che visitano, gli elementi con cui interagiscono e le azioni che compiono.

I Pixel di Facebook possono essere utilizzati per una varietà di scopi, tra cui:

  • Misurare l’efficacia delle inserzioni
  • Creare campagne pubblicitarie più mirate
  • Eseguire il retargeting di persone che hanno visitato il tuo sito

Come creare un Pixel di Facebook

Per creare un Pixel di Facebook, devi prima creare un account pubblicitario!
Non sai da dove iniziare? 🫣 Ti consigliamo di dare un’occhiata alla guida ufficiale di Facebook, oppure contattaci per un’assistenza personalizzata!

Una volta creato l’account, puoi accedere al Pixel Manager di Facebook. Da qui, fai clic su “Crea pixel” e segui le istruzioni. Dovrai assegnargli un nome e sceglierne una tipologia.

I tipi di pixel disponibili sono:

  • Pixel di base: questo è il tipo di pixel più comune. Viene utilizzato per tracciare le azioni di base sul tuo sito, come le visite alle pagine e le conversioni.
  • Pixel di conversione: viene utilizzato per tracciare le conversioni specifiche, come gli acquisti, le iscrizioni o gli invii di un particolare form.
  • Pixel di evento personalizzato: viene utilizzato per tracciare eventi personalizzati, come l’apertura di una pagina, il download di un documento o la riproduzione di un video.

Una volta creato, il pixel può essere inserito nel tuo sito internet!

Da Facebook… al tuo sito internet!

Dopo aver creato e copiato il codice del pixel, dovrai incollarlo nella sezione <head> del tuo sito internet.

Per farlo, ti consigliamo vivamente ti rivolgerti a chi ha creato o gestisce il tuo sito web.

Come utilizzare un Pixel di Facebook

Una voltache questo particolare codice è stato inserito, puoi iniziare a utilizzarlo per misurare l’efficacia delle tue inserzioni e creare campagne pubblicitarie più mirate.

Per misurare l’efficacia delle tue inserzioni, puoi utilizzare il Pixel Manager di Facebook per visualizzare i dati sulle persone che hanno visitato il tuo sito dopo aver visto le tue inserzioni.

Per creare campagne pubblicitarie più mirate, invece, puoi utilizzare i dati raccolti sul tuo sito internet per creare pubblici personalizzati: questi ultimi vengono utilizzati per mostrare le tue inserzioni alle persone che hanno già visitato il tuo sito o che hanno interagito con le tue inserzioni.

Perché utilizzarli

I Pixel di Facebook offrono una serie di vantaggi, tra cui:

  • Misurazione dell’efficacia delle inserzioni: ti consentono di misurare l’efficacia delle tue inserzioni, in modo da poter vedere quali inserzioni stanno funzionando meglio e apportare le modifiche necessarie.
  • Campagne pubblicitarie più mirate: ti consentono di creare campagne pubblicitarie più mirate, in modo da mostrare le tue inserzioni alle persone che hanno maggiori probabilità di essere interessate ai tuoi prodotti o servizi.
  • Retargeting di persone che hanno visitato il tuo sito: ti consentono di retarget di persone che hanno visitato il tuo sito, in modo da mostrare loro le tue inserzioni quando tornano su Internet.

I Pixel di Facebook sono un potente strumento che può aiutarti a migliorare le tue campagne pubblicitarie: se stai utilizzando Facebook Ads o Instagram Ads, dovresti assolutamente considerarne l’utilizzo!

Se vuoi approfondire l’argomento da un punto di vista più tecnico, ti consigliamo di leggere anche la guida di Facebook sui Pixel.

Messaggi Spam: dalla scatoletta di carne all’informatica

Tutto iniziò con una scatoletta di carne… Ma facciamo un passo alla volta e cominciamo col dire di cosa stiamo palando. 

Lo spamming è l’invio ad alta frequenza di messaggi indesiderati, a numerosi indirizzi raccolti nel web o inventati. Può essere attuato attraverso qualunque sistema di comunicazione, ma il più usato è Internet, attraverso messaggi di posta elettronica, chat, o forum. In questo articolo vi racconteremo da dove è nato il termine spam, quali scopi ha questo fenomeno informatico e come riconoscerlo tra le vostre email.

 

Come nasce il termine spam

Divertente è l’origine del termine che nasce infatti da uno sketch comico del Monty Python’s Flying Circus trasmesso nel 1970: in un locale una cameriera recita a due avventori un menù di pietanze, intercalandovi in maniera assurdamente ripetitiva il termine “Spam”, affermato marchio americano di carne in scatola. Man mano che lo sketch avanza, l’insistenza della cameriera nel proporre piatti con Spam («uova e Spam, salsicce e Spam, Spam, uova e Spam, Spam Spam, pancetta e Spam» e così via) si contrappone alla riluttanza del cliente per questo alimento, il tutto in un crescendo di un coro inneggiante allo Spam da parte dei clienti seduti nel locale.Per effetto del successo di tale satira il termine spam ha indicato qualcosa di inevitabilmente onnipresente. Solo molti anni dopo, in seguito alla nascita del primo messaggio commerciale indesiderato a diffusione massiva, il termine ha iniziato ad essere utilizzato per indicare il fenomeno informatico di cui stiamo parlando in questo articolo.

 

Il “lavoro” degli spammisti

Il principale scopo dello spamming è la pubblicità, il cui oggetto può andare dalle più comuni offerte commerciali a proposte di vendita di materiale illegale, come software pirata e farmaci senza prescrizione medica, da discutibili progetti finanziari a veri e propri tentativi di truffa.

 

Spam e posta elettronica: FATE ATTENZIONE!

L’invio di posta spazzatura tramite email è cresciuto enormemente negli ultimi anni e si calcola oggi che gli spam rappresentino dall’85 al 90% di tutte le e-mail spedite nel mondo.

Per questo motivo è importante stare molto attenti alle email che si aprono. Il primo indizio che svela la presenza di uno spam è l’indirizzo email del mittente, sconosciuto al destinatario e non coerente con messaggio che veicola.

Anche la presenza nel testo del messaggio di un solo link senza spiegazioni è un’altra caratteristica. Ovviamente, non aprire questi link è fortemente consigliato, così come non rispondere ai messaggi: alcuni spammer considerano le risposte come conferma che l’indirizzo è valido e viene letto!

Molti messaggi di spam contengono invece link ai quali viene indirizzato il destinatario per essere rimosso dalla lista del mittente. Nella maggior parte dei casi però non portano alla rimozione dell’indirizzo, ma comportano uno spam ancora più aggressivo. Questo è un altro motivo per ricordarvi di non rispondere mai a queste email ma cancellarle e contrassegnare l’indirizzo come spam, così da evitare di riceverne nuovamente dallo stesso mittente.

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