Quali sono gli obblighi legali per un sito web?

In un’era digitale sempre più avanzata, la creazione di un sito web aziendale è un passaggio fondamentale per la visibilità e la crescita del tuo business.
Tuttavia, comporta una serie di responsabilità legali: in Italia 🇮🇹, come in tutta l’Unione Europea 🇪🇺, i siti web sono soggetti a specifici obblighi di legge.
In questo articolo tratteremo quali sono gli obblighi legali per un sito web, così da garantire che il tuo sito web sia conforme alle direttive italiane ed europee.

Cosa dovrebbe contenere il footer

Prima di addentrarci nei dettagli specifici, è importante comprendere cosa sia il footer di un sito web.

Il footer, spesso contrassegnato da un colore diverso rispetto al resto del sito, si trova alla fine di ogni pagina del sito (per questo, infatti, è anche chiamato “piè di pagina”).
È un elemento chiave per garantire la conformità legale del tuo sito web, in quanto ospita informazioni importanti e obbligatorie.

I dati identificativi dell’attività

Le informazioni essenziali che devono essere incluse in ogni sito web riguardano i dati identificativi dell’attività: queste informazioni variano a seconda che tu operi come società di capitali o come società di persone/imprese individuali.

Le società di capitali devono fornire una serie di dati specifici, tra cui:

  • ragione sociale
  • indirizzo della sede legale
  • e-mail
  • codice fiscale e/o partita IVA
  • iscrizione al Registro delle Imprese
  • REA
  • capitale a bilancio
  • eventuali dettagli su liquidazione e attività di direzione e coordinamento.

Le società di persone e le imprese individuali, d’altra parte, devono indicare:

  • il numero di partita IVA
  • l’indirizzo PEC (è consigliato per mostrare trasparenza nei confronti dell’utente finale)
  • Eventuali ordini professionali a cui si è iscritti e riferimenti alle norme professionali.

Nel caso in cui si tratti del sito internet di un professionista, oltre ai dati delle imprese individuali, potrebbe dover inserire delle diciture particolari nel proprio sito internet: il nostro consiglio è quello di informarsi presso l’ordine al quale si è iscritti.

Protezione della Privacy e Cookie Policy

Oltre ai dati identificativi, tra gli obblighi legali per un sito web ci sono la presenza di una Privacy Policy e una Cookie Policy.

Dal 25 maggio 2018, con l’entrata in vigore del GDPR ⚖️, è obbligatorio informare i visitatori sulle modalità e le finalità del trattamento dei loro dati personali. Questo richiede una Privacy Policy chiara e completa, che includa dettagli sulle modalità di raccolta e revoca del consenso.

La Cookie Policy, invece, riguarda l’uso dei cookie e di altri strumenti di tracciamento online. Questa policy deve descrivere come il tuo sito utilizza i cookie, perché li utilizza e come gli utenti possono gestire le loro preferenze sui cookie.

👉🏻 Ricorda, la mancanza di una Cookie Policy adeguata potrebbe portare a multe severe!

Obblighi per gli eCommerce 🛒

Se il tuo sito web include un eCommerce, ci sono ulteriori obblighi di legge da rispettare.

Innanzitutto è doveroso essere in regola dal punto di vista fiscale: è necessaria, infatti, l’apertura di una Partita IVA, la presentazione della SCIA, la comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate e la soddisfazione di tutti gli adempimenti necessari per poter svolgere la propria attività economica anche online.

Successivamente, bisogna comunicare i propri dati all’interno del sito web.
Nel footer, infatti, andranno inserite le seguenti informazioni:

  • Dati identificativi
  • Sede legale (o domicilio)
  • Contatti
  • Numero di iscrizione al REA o registro delle imprese
  • Partita IVA
  • Eventuale licenza o autorizzazione, con indicazione dell’autorità di vigilanza competente
  • Eventuali ordini professionali a cui si è iscritti
  • Eventuali riferimenti alle norme professionali

Oltre alla Privacy Policy e alla Cookie Policy, per gli eCommerce sono obbligatori anche i Termini e Condizioni: in questo documento viene descritto un insieme di regole e direttive che delineano i diritti, le responsabilità e le obbligazioni degli utenti e del proprietario del sito.
Gli utenti devono accettare e seguire le indicazioni descritte in questo documento per utilizzare i servizi o acquistare prodotti dal tuo sito.

In particolare, per un eCommerce, i Termini e Condizioni possono includere dettagli su:

  • Come e quando un cliente può effettuare un ordine
  • Le modalità di pagamento e spedizione
  • Le politiche di restituzione e rimborso
  • La gestione dei reclami o delle controversie
  • Le limitazioni di responsabilità
  • La gestione della garanzia dei prodotti

È importante notare che i Termini e Condizioni dovrebbero essere redatti da un avvocato, poiché queste clausole legali hanno lo scopo di proteggere l’azienda da potenziali cause e di chiarire le aspettative e i diritti del cliente, aderendo alle leggi pertinenti.

Certificato SSL 🛡️

Infine, pur non essendo obbligatorio, è altamente consigliato avere un certificato SSL per il tuo sito web. Un certificato SSL cripta le informazioni trasferite tra il sito web e gli utenti, impedendo a terzi di intercettare e leggere queste informazioni. Molti provider di hosting includono i certificati SSL nei loro piani di hosting, per garantire una migliore sicurezza durante la navigazione.

In conclusione: un breve riassunto

Per concludere, riassumiamo tutti gli obblighi legali per un sito web schematizzati nelle 3 categorie che abbiamo trattato.

Siti internet di società di capitali: Privacy Policy, Cookie Policy e i dati identificativi dell’attività descritti in precedenza.

Siti internet di società di persone o imprese individuali: Privacy Policy, Cookie Policy e i dati identificativi dell’attività descritti in precedenza.

eCommerce: Privacy Policy, Cookie Policy, Termini e Condizioni e i dati identificativi dell’impresa (a seconda della tipologia).

🚀 Le migliori alternative ad Outlook nel 2023

Microsoft Outlook è uno dei client di posta elettronica più famosi e utilizzati al mondo, soprattutto in ambito professionale e aziendale.
Tuttavia, non tutti sono soddisfatti delle sue funzionalità o del suo costo 😕, e molti utenti cercano alternative valide per gestire la propria posta elettronica.

In questo articolo, esploreremo 6 alternative ad Outlook che meritano la tua attenzione: preparati a scoprire nuovi orizzonti nel mondo della posta elettronica! 🌍💌

1️⃣ Mozilla Thunderbird

Thunderbird è un client di posta elettronica open-source e gratuito sviluppato da Mozilla, la stessa azienda dietro al popolare browser Firefox.

Caratteristiche principali

  • Open-source e gratuito
  • Vasta gamma di estensioni e add-on
  • Interfaccia personalizzabile
  • Gestione di più account email

Prezzo 💸

Gratuito! 🤑 L’avevamo già detto per caso?

2️⃣ Zoho Mail

Zoho Mail è un client di posta elettronica pensato per le aziende, che offre una suite di strumenti di collaborazione e integrazione con altre app Zoho.

Caratteristiche principali

  • Suite di strumenti di collaborazione
  • Integrazione con altre app Zoho
  • Nessuna pubblicità
  • Piani gratuiti e a pagamento disponibili

Prezzo 💸

A partire da €0,90 al mese per utente.

3️⃣ ProtonMail

ProtonMail è un servizio di posta elettronica sicuro e crittografato, ideale per chi è particolarmente attento alla privacy e alla sicurezza delle proprie comunicazioni.

Caratteristiche principali

  • Crittografia end-to-end
  • Server in Svizzera
  • Interfaccia semplice e intuitiva
  • Piani gratuiti e a pagamento disponibili

Prezzo 💸

Gratuito con limitazioni, le opzioni a pagamento partono da €3,99 al mese.

4️⃣ Mailbird

Mailbird è un client di posta elettronica gratuito e accattivante per Windows, con la possibilità di integrarsi con numerosi servizi di terze parti.

Caratteristiche principali

  • Design moderno e accattivante
  • Integrazione con servizi di terze parti
  • Funzioni di snooze e ricerca avanzata

Prezzo 💸

A partire da €2,28 al mese per utente, fatturato annualmente.

5️⃣ eM Client

eM Client offre un’esperienza di posta elettronica completa e gratuita, con funzionalità avanzate come la gestione di più account, calendario, contatti e integrazione con servizi di cloud storage.

Caratteristiche principali

  • Gestione di più account email
  • Calendario e contatti integrati
  • Supporto per chat IM e videochiamate
  • Piani gratuiti e a pagamento disponibili

Prezzo 💸

Gratuito per l’uso personale (con limitazione a 2 account email), mentre le versioni Pro sono a partire da €39,95 una tantum.

6️⃣ Blue Mail

Blue Mail è un client di posta elettronica multipiattaforma e gratuito, con supporto per la gestione di più account, notifiche intelligenti e personalizzazione avanzata.

Caratteristiche principali

  • Supporto per la gestione di più account email
  • Notifiche intelligenti
  • Personalizzazione avanzata
  • Disponibile per Windows, macOS, Android e iOS

Prezzo 💸

Gratuito con alcune limitazioni, le versioni a pagamento partono da €5,00 al mese per utente.

Esistono molte alternative ad Outlook che offrono funzionalità diverse e adatte a vari tipi di utenti. Speriamo che queste opzioni ti aiutino a trovare il client di posta elettronica perfetto per le tue esigenze! 😃
Ricorda che, alla fine, la scelta migliore dipenderà dalle tue preferenze personali e dalle caratteristiche che ritieni più importanti. 😉

Cambia quella password!

Cambiare regolarmente le password e abilitare i sistemi di protezione avanzata per l’accesso ai siti web è fondamentale per la sicurezza online. 🛡️

La maggior parte delle persone utilizza sempre le stesse password, le quali possono essere facilmente decifrate da hacker e criminali informatici.
In questo articolo, esploreremo l’importanza di cambiare le password e di abilitare i sistemi di protezione avanzata per l’accesso ai siti web.

Perché è importante cambiare regolarmente le password? 🤔

Cambiare le password regolarmente è fondamentale per mantenere al sicuro i propri account online. Se una password viene violata, gli hacker possono accedere a dati sensibili come informazioni bancarie, dati personali e documenti importanti.
Oltre a questo, molte persone utilizzano la stessa password per più account: quindi se una password viene violata sarà possibile accedere a diversi account!

Come creare password sicure

Quando si crea una nuova password, è importante utilizzare una combinazione di lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali.
È buona norma creare una password di almeno 8 caratteri, avendo cura di evitare l’utilizzo di parole comuni come “password” o “123456”.
Per facilitarne la memorizzazione, è utile scegliere una frase come password sostituendo dei numeri a qualche carattere, come ad esempio “Gl1Elefant1FuggonoNelDeserto!”.

Abilitare la protezione avanzata per l’accesso ai siti

La protezione avanzata per l’accesso ai siti web è una funzione che consente di proteggere i propri account utilizzando sistemi di autenticazione a due fattori. 🔐
Questa funzione richiede un’ulteriore verifica dell’utente oltre alla password. Ad esempio, dopo aver inserito la password, il sito web richiederà di inserire un codice inviato tramite SMS o generato da un’app. In questo modo, se anche qualcuno conoscesse la tua password, non sarà in grado di accedere al tuo account non avendo accesso al tuo cellulare.

Best practice per la sicurezza delle password

Ecco alcune best practice per migliorare la sicurezza online:

  • Cambiare le password almeno una volta ogni 3 mesi
  • Utilizzare password uniche per ogni account
  • Non condividere mai le password con nessuno
  • Utilizzare un gestore di password affidabile per memorizzare le password in modo sicuro (vuoi qualche consiglio da parte nostra? Seguici! Presto uscirà un contenuto a riguardo 😉)
  • Abilitare l’autenticazione a due fattori per l’accesso ai siti web
  • Utilizzare una combinazione di lettere maiuscole e minuscole, numeri e caratteri speciali per creare password sicure
  • Installare un antivirus nei dispositivi che accedono ad Internet 🖥️

In conclusione, cambiare regolarmente le password e abilitare l’autenticazione a due fattori sono pratiche fondamentali per mantenere al sicuro i propri account online e proteggere i propri dati personali e finanziari.

È arrivato il momento del lavoro ibrido?

In questi ultimi anni abbiamo cambiato il nostro modo di lavorare, sono entrati nel nostro quotidiano tipologie di lavoro prima sconosciute e poco utilizzate come lo smart working o il telelavoro.
Superato l’impatto iniziale con queste nuove concezioni del lavoro si sta facendo strada una nuova metodologia chiamata hybrid working. 💻 Il lavoro ibrido consente al lavoratore di poter gestire le proprie mansioni sia che da casa, in viaggio o da remoto alla stregua del lavoro in presenza fisica.

Cambiare metodo di lavoro impone anche una rivoluzione degli strumenti utilizzati, sia hardware che software, per garantire una mobilità e una fruibilità dei dati in qualsiasi posto di lavoro.

Per creare un ambiente di lavoro ibrido è necessario focalizzarsi su quattro punti fondamentali: collaborazione, connessione, sicurezza e flessibilità.

Collaborazione 🤝

I dispositivi in dotazione ai lavoratori devono essere dotati di tutti i mezzi necessari per una collaborazione attiva tra colleghi, clienti e fornitori anche se non fisicamente presenti; diventano così fondamentali tutti gli strumenti necessari per seguire riunioni da remoto e condividere i documenti e i flussi di lavoro. Oltre alle classiche webcam e microfoni sono necessari software per la condivisione in cloud di documenti e l’accesso di gestionali o crm accessibili tramite web o vpn.
Grazie ai nuovi dispositivi e ai mezzi di collaborazione migliorati, si raggiunge una media di 2 ore risparmiate al giorno per utente.

Connessione 🌐

Secondo un report Microsoft il 60% delle persone intervistate si sente meno connesso ai propri colleghi a causa del lavoro da remoto.
La sfida da affrontare con il lavoro ibrido è quella di garantire un ambiente di lavoro inclusivo per tutti i dipendenti, siano essi presenti fisicamente in azienda o lavorino da postazioni remote. In fase di progettazione dell’ambiente lavorativo non è da sottovalutare la possibilità di connessione dei dispositivi. È opportuno prediligere tutti gli apparati che nativamente supportino tecnologie per la connessione in mobilità come LTE o 5G.

Sicurezza 🛡️

Il lavoro ibrido, non essendo costantemente monitorato all’interno di un ambiente chiuso, pone delle sfide sulla sicurezza informatica.
Poichè i dispositivi usati fuori dall’ufficio possono essere obbiettivi più facili da violare per pirati informatici, è necessario integrare nei dispositivi sistemi di sicurezza all’altezza e gestibili da remoto quali software antivirus e di sicurezza informatica in cloud.
Non è da sottovalutare anche il mantenimento degli aggiornamenti software e firmware dei dispositivi utilizzati per limitare al minor tempo possibile eventuali esposizioni a falle di sistema.

Flessibilità 💪

Non esiste una soluzione che soddisfi tutti.
Partendo da questo presupposto bisogna considerare l’utilizzo di dispositivi che si adattino al modo di lavorare, utile l’utilizzo di monitor, tastiera e mouse esterni da utilizzare con docking station da collegare al portatile quando si arriva in ufficio. Altrettanto duttili sono i nuovi dispositivi reversibili, sempre più presenti nel mercato, che si possono utilizzare sia come computer che come tablet in base alle esigenze.

Non sappiamo se questo sarà il modo definitivo di concepire il lavoro, di sicuro gli ultimi anni ci hanno insegnato a mutare le nostre abitudini e fare di necessità virtù facendo nostri modi di lavoro prima sconosciuti. È comunque necessario creare un ambiente di lavoro che ci permetta di essere sempre competitivi e pronti a qualsiasi cambiamento che il futuro ci proporrà.

👉 Il tuo ufficio è pronto al lavoro ibrido? Se vuoi saperne di più contattaci! 👈
Sapremo consigliarti la miglior soluzione per la tua realtà.

Google Analytics 4 sostituirà Universal Analytics

Google Analytics è un servizio fornito da Google che consente di analizzare delle statistiche sui visitatori di un sito web, principalmente per scopi di marketing e per migliorare la visibilità sui motori di ricerca.

📌 Dal 1 luglio 2023 Universal Analytics verrà sostituito da Google Analytics 4: le proprietà di Universal Analytics standard, pertanto, smetteranno di elaborare nuovi hit e nuove statistiche.
Fino a tale data l’utente può continuare ad utilizzare Analytics: durante questo arco di tempo, però, è fortemente consigliato procedere all’esportazione dei dati fino ad allora raccolti.

Le proprietà di Universal Analytics 360, invece, smetteranno di raccogliere dati il 1 ottobre 2023.

I problemi di privacy emersi 🛡

Da recenti controlli è emerso che Google Universal Analytics non è conforme alle norme europee per la privacy, a segnalarlo sono stati il Garante Privacy italiano, la CNIL francese, la DSB austriaca e il Datatilsynet danese.

In particolare, i problemi emersi riguardano i dati raccolti attraverso i cookies, che permettevano di visualizzare le singole pagine visitate dagli utenti e i servizi utilizzati.

Permetteva, inoltre, di raccogliere dati riguardo diverse informazioni sensibili quali:

  • L’indirizzo IP del dispositivo utilizzato
  • Il browser
  • Il Sistema Operativo del dispositivo
  • La risoluzione dello schermo, la data e l’ora della visita.

Come capire che tipo di proprietà si ha? 🤔

È necessario controllare l’ID della proprietà: se la proprietà è Universal Analytics, l’ID inizierà con “UA” e terminerà con un numero. Diversamente, se la proprietà è già Analytics 4, l’ID sarà composto di soli numeri.

Com’è la nuova versione di Google Analytics 4? 👀

Google Analytics 4 offre tutti gli strumenti necessari per supportare le esigenze di misurazione attuali e future.
Con la configurazione della proprietà Google Analytics 4, infatti, è possibile sfruttare la continuità di misurazione, gli approfondimenti automatizzati sul percorso del cliente e la facile attivazione per migliorare il ROI di marketing di Google Analytics 4.

Per quanto concerne gli standard sulla privacy, Google Analytics 4 ha fatto molti passi avanti per permetterne un utilizzo conforme alle norme Europee.
Con la nuova versione, infatti, sarà possibile limitare l’accesso ad alcune informazioni in base al paese in cui vengono elaborati i dati, oltre alla possibilità di non raccogliere gli indirizzi IP per garantire l’anonimato.

Come fare la migrazione da Universal Analytics ad Analytics 4?

La migrazione da Universal Analytics (UA) a Google Analytics 4 (GA4) è un processo critico per garantire la continuità nella raccolta e nell’analisi dei dati. Questo passaggio non significa un mero trasferimento dei dati, ma un cambiamento nel modo in cui vengono raccolti, analizzati e interpretati.

Per fare la migrazione, puoi seguire questa guida di Google.

👉 Se vuoi saperne di più o vuoi attivare una proprietà Google Analytics 4, scrivici qui! 👈

Cronologia degli Appunti: come ritrovare ciò che abbiamo copiato in precedenza

Una delle funzionalità più apprezzate dagli utenti che utilizzano il computer per creare testi è sicuramente il copia e incolla. 📋

Nato praticamente insieme ai primi sistemi operativi, ci ha da sempre accompagnato nella stesura di testi negli anni scolastici e non solo.
Man mano che le nostre competenze informatiche sono cresciute, abbiamo abbandonato l’utilizzo delle icone copia e incolla per le più veloci scorciatoie da tastiera “Ctrl+C” per il copia e “Ctrl+V” per l’incolla.

Resta però un grosso vuoto per chi necessita di copiare più testi in una volta sola e incollarli successivamente in posizioni diverse. Con i comandi tradizionali selezioniamo il testo da copiare, lo copiamo con “Ctrl+C”, ci spostiamo nella posizione dove il testo deve essere incollato e lo incolliamo con “Ctrl+V” e ripetiamo l’operazione passando da un documento all’altro fino alla fine del nostro lavoro di copia e incolla.

Se vi dicessimo che c’è una funzione di Windows che permette di copiare tutti i testi e successivamente incollarli a piacimento nell’ordine che preferiamo? 🤔

Ecco come procedere

👉 Per prima cosa bisogna attivare la funzione “Cronologia Appunti”: basterà andare nelle impostazioni di Windows, cliccare su “Sistema” nella barra a sinistra, poi su “Appunti” e spuntare la voce “Cronologia Appunti”.

👉 Una volta attivata la funzione potete copiare tutti gli elementi che vi servono in una sola volta.

👉 Quando sarà il momento di incollarli, al posto della combinazione tasti “Ctrl+V” utilizzate “WINDOWS + V” e vi verrà proposto l’elenco dei testi o immagini copiati.
Sicuramente un’utile novità che vi permetterà di velocizzare il lavoro!

Come pulire la postazione di lavoro: igienizzazione e contagio

In un periodo critico e delicato come quello della diffusione globale di una pandemia, si attivano diverse misure di sicurezza per tutelare i lavoratori e le loro famiglie. Che si lavori in smart working, che si resti in azienda o che si rimanga semplicemente a casa, è bene prendere delle misure precauzionali adeguate per evitare eventuali contagi sia tra i nostri cari che nell’attività per cui lavoriamo.

Fermo restando che la pulizia della propria postazione di lavoro dovrebbe essere effettuata quotidianamente, è possibile riadattare le nostre abitudini in funzione della situazione particolare che tutti stiamo vivendo, con qualche accortezza in più.

La tastiera

La tastiera ha molteplici ragioni per essere considerata un potenziale mezzo di contagio, prima fra tutte il fatto che sia sempre posta a pochi centimetri dal volto: questo la rende uno dei mezzi più pericolosi ed efficaci per la diffusione di qualsiasi virus o influenza.

Il contagio può avvenire in maniera estremamente semplice: una persona si tocca il viso o starnutisce sulle mani senza igienizzarle correttamente, e poi utilizza la tastiera. Basterà che un qualsiasi altro collega, dopo averla usata a sua volta, si tocchi il viso (la bocca, gli occhi o il naso), ed ecco che il contagio è fatto.

Altri strumenti di lavoro

Come per la tastiera, sono da ritenersi efficaci mezzi di contagio anche tutti gli strumenti che si utilizzano in azienda e che poi possono essere condivisi con colleghi, clienti o collaboratori: dal telefono che passiamo al collega per rispondere alla chiamata del fornitore, fino alla semplice penna che prestiamo al cliente per firmare un documento.

In famiglia

La condivisione degli spazi e in generale degli oggetti, oltretutto, in famiglia rappresenta un ulteriore e importante problema.
Gli anziani e le persone con un sistema immunitario fragile o compromesso sono da sempre gli individui più a rischio in questo genere di situazioni, e sono presenti nella maggior parte delle famiglie.

La pulizia

Anzitutto, un consiglio che vi diamo è quello di pensare costantemente a quello che state toccando: vi sarà utile a capire quanto può essere facile diffondere un virus o un’influenza e ancor di più a sapere, di volta in volta, cosa sarà necessario igienizzare.
Per quanto riguarda gli strumenti di lavoro e gli oggetti di uso quotidiano, la pulizia è piuttosto semplice. Nei limiti del possibile, sarebbe bene lavare con acqua e sapone l’oggetto e poi procedere con un panno imbevuto di alcool per un’igienizzazione più profonda.
Per tutte quelle superfici che non è possibile lavare sotto l’acqua corrente, si tenga presente che è sufficiente passare una buona quantità di alcool per rimuovere la maggior parte dei batteri.

Vi consigliamo, inoltre, non solo l’utilizzo di guanti e mascherine adatte e ogni qualvolta dobbiate uscire di casa, ma anche di tenere a portata d’occhio un igienizzante per le mani. Ogni volta che state per toccarvi la bocca, grattarvi il naso o strizzarvi gli occhi, usatelo. Averlo vicino farà sicuramente la differenza.

Sono poche, semplici operazioni: serve, più che in ogni altro momento, attenzione.

Assistenti vocali: l’era dell’intelligenza artificiale

“Ehi Google, che tempo fa oggi?”, “Siri che programmi ho per la giornata?”, “Alexa suona i Queen”. Chi sono i nostri interlocutori?

Nell’era dell’intelligenza artificiale, non potevano di certo mancare degli assistenti vocali a cui rivolgersi per facilitare l’organizzazione quotidiana.
Questi nostri “amici digitali” non sono altro che un piccolo assaggio di quello che ci spetterà in futuro: un giorno sarà possibile interagire direttamente con entità virtuali che non si fermeranno più al raccontarci una barzelletta o a informarci del meteo, ma ci forniranno dei veri e propri servizi avanzati attraverso una conversazione tanto naturale da poter essere quasi umana.

Già oggi vediamo come l’intelligenza artificiale e il machine learning, rendano sempre più precisi gli assistenti vocali, permettendogli di imparare e di evolversi ad ogni conversazione. Per quanto la loro crescita possa essere molto rapida, però, queste nuove tecnologie richiederanno ancora qualche anno per diventare una vera e propria realtà alla portata di chiunque.

Alla base degli assistenti vocali, ovviamente, c’è la tecnologia di riconoscimento vocale che trova le sue origini nel 1952 con Audrey, un dispositivo per il riconoscimento di singole cifre parlate. Negli anni ’80 iniziarono a sorgere le prime società che si occupavano di riconoscimento vocale, ma fu solo negli anni 2000 che questa tecnologia venne implementata nei dispositivi ad uso quotidiano: ricordiamo Windows XP o i primi cellulari con la dettatura vocale degli SMS.

La prima azienda a rivoluzionare l’assistente vocale con il machine learning fu Apple quando nel 2011 lanciò Siri, ancora oggi suo cavallo di battaglia in questo campo. Di lì a poco, nacquero molte altre iniziative simili: Google lanciò l’Assistente Google, Amazon lanciò Alexa, Microsoft diede alla luce Cortana e Samsung presentò Bixby.

Oggi, perlopiù, conosciamo gli assistenti vocali perché integrati nei nostri smartphone, ma le loro applicazioni sono tutt’altro che limitate.
Molti marchi di auto, per esempio, hanno già implementato degli assistenti vocali per poter gestire diversi aspetti della configurazione dell’auto.
Anche nei call-center gli assistenti vocali stanno rapidamente prendendo piede, con l’ausilio di indirizzare le chiamate di assistenza verso i vari reparti di un’azienda.

Le applicazioni pratiche sono pressoché infinite e di varia natura, e ci si aspetta un’importante rivoluzione nei prossimi anni.

Con le stampanti EcoTank risparmi e ti rimborsano

Forse per merito della presa di coscienza degli ultimi tempi nei confronti dell’ambiente, o forse per pura semplicità, oggigiorno l’utilizzo assiduo della stampante che si faceva fino a qualche tempo fa, sta certamente un po’ scemando: tutto viene trasmesso digitalmente, dalle carte d’imbarco, alle prenotazioni degli hotel, fino alle ricette mediche.

La carta stampata, tuttavia, rimane una prerogativa per molti uffici ed enti pubblici, ma anche per tante piccole commissioni che ognuno di noi svolge.

Che la stampante sia inkjet o laser, però, ogni volta che ci si ritrova a cambiare toner o cartucce è quasi un colpo al cuore: spesso il costo dell’inchiostro rasenta quello della stampante, se non addirittura lo supera.

La nuova gamma “EcoTank” di stampanti lanciata da Epson, però, punta a risolvere quest’incombenza.
In questi dispositivi, infatti, non sarà più necessario sostituire ogni volta un supporto contenente l’inchiostro, bensì sarà sufficiente riempire i serbatoi fissi della stampante con dei comodi flaconi contenenti inchiostro liquido. Epson promette che l’operazione risulterà semplice, intuitiva e soprattutto pulita grazie alle boccette anti-goccia. Ogni flacone, inoltre, può riempire solo il serbatoio del colore corrispondente, senza il rischio di commettere errori.

I serbatoi ad altissima capacità sono posizionati frontalmente, in modo da essere facilmente raggiungibili, senza dover aprire mezza stampante come spesso ci si ritrova a fare nel caso delle cartucce o dei toner. Anche grazie a questo, è possibile controllare facilmente il livello dell’inchiostro.

Ma i vantaggi non finiscono qui. Si stima, infatti, un risparmio del 90% sul costo dell’inchiostro: basta €1 per stampare oltre 400 pagine in bianco e nero o 200 pagine a colori.

In tutti i prodotti della gamma la stampa da mobile è semplice e veloce. Basta inviare con facilità documenti e foto sfruttando la connettività Wi-Fi. C’è di più: se si ha una stampante al laser da rottamare, Epson offre un cashback fino a €150 per l’acquisto di una stampante della gamma EcoTank, fino al 15 dicembre 2019!
Scrivici a info@neide.it o chiamaci al 3427270799 per avere più informazioni!

Google, Bert e le scorciatoie: nuove esperienze online

Nell’era in cui l’AI (Artificial Intelligence) è all’ordine del giorno tra gli argomenti a tema informatico più chiacchierati, ecco che Google pensa di integrarla nell’omonimo motore di ricerca.

Così nasce Bert (Bidirectional Encoder Representations from Transformers), una tecnologia che consente a chiunque di personalizzare un proprio sistema di risposta alle domande più effettuate dagli utenti. Per riuscire nell’impresa, sfrutta un sistema per l’elaborazione del linguaggio naturale.

Secondo Pandu Nayak, vicepresidente Google, questa miglioria dovrebbe aiutare chiunque effettui una ricerca a trovare il più rapidamente possibile i risultati desiderati.

Bert funziona tramite un’intelligenza artificiale che imita il cervello umano nel suo funzionamento, per capire cosa l’utente sta cercando, indipendentemente da come lo sta scrivendo o dall’ordine delle parole.

Per “insegnare” a questo algoritmo come lavorare, i ricercatori Google hanno utilizzato un metodo piuttosto creativo (ma geniale): hanno selezionato migliaia di frasi complete, dalle quali hanno tolto casualmente il 15% delle parole di cui sono composte. Dopo di che, hanno fatto intervenire Bert chiedendogli di ricostruire le frasi aggiungendo i pezzi mancanti.
Allenandosi in questo modo, l’algoritmo ha imparato a riconoscere i contesti delle frasi, così da meglio comprendere le ricerche degli utenti nel web.

Secondo quanto stimato, Bert dovrebbe avere un impatto su circa il 10% dei risultati: si tratta di uno dei cambiamenti più grandi agli algoritmi dei motori di ricerca, e sicuramente influirà non poco sui risultati che ci verranno proposti.

Ma le notizie non finiscono qui.

Sempre da Mountain View, arrivano importanti novità per quanto riguarda le scorciatoie web: non sono altro che delle semplici “formule” da digitare nella barra di ricerca per accedere più facilmente e rapidamente a diversi servizi. Per esempio, è già un po’ che è attiva la scorciatoia “doc.new”: se si prova a digitarla, verrà creato un nuovo documento su Google Docs.

Da oggi gli utenti potranno accedere ad una vasta gamma di funzionalità semplicemente dalla barra dell’URL. Con “playlist.new” sarà possibile creare una nuova playlist su Spotify o digitando “sell.now” si accederà ad eBay.
Al momento, Google ha creato scorciatoie solo per pochi servizi (circa una decina), ma l’intenzione è quella di concedere i domini .new a più realtà.

Quando Big G aprirà al pubblico questa nuova funzionalità (il 2 dicembre 2019), ogni marchio e persino ogni utente potrà creare le proprie scorciatoie. L’obiettivo sarà poi quello di controllare come queste vengono utilizzate: Google vorrebbe, infatti, riuscire a spronare gli utenti a sfruttare il più possibile questa novità per generare azioni e flussi creativi online.

Nell’attesa che da Mountain View aprano la registrazione vera e proprie dei domini .new, è attualmente possibile creare la propria scorciatoia semplicemente digitando link.new e accedendo a Bitly.

Seguendo le orme di Big G, anche noi vi invitiamo a sfruttare e scoprire queste importanti novità: e se dovesse servirvi un aiuto non esitate a contattarci!

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